lunedì 11 febbraio 2013

Rendicontazione sociale e rendicontazione contabile

Permette di rendere noti agli stakeholder i principali risultati conseguiti dall’organizzazione secondo forme e linguaggi alternativi rispetto ai tradizionali strumenti di reporting. In pratica, è una risposta al deficit informativo insito nei tradizionali strumenti di rendicontazione e di reporting, soprattutto quelli contabili. In riferimento a questi ultimi, le seguenti differenze di fondo tra la rendicontazione sociale e quella contabile sono:
  • la prima è un’opzione etica, ossia una scelta volontaria di rendere conto, mentre la seconda è un obbligo di legge;
  • la rendicontazione sociale è rivolta all’intera platea degli stakeholder rilevanti per l’azienda, mentre quella contabile è destinata soprattutto ai soci e agli addetti ai lavori;
  • l’una descrive come le risorse gestite dall’azienda siano imputate nelle diverse poste del bilancio contabile, l’altra ambisce a illustrare la ricaduta sociale delle azioni poste in essere in termini di effetti prodotti non solo a livello economico-contabile.

La rendicontazione sociale

Volendo sgombrare fin da subito il campo, occorre precisare che praticare la rendicontazione sociale (redigere, ad esempio, un Bilancio sociale) non qualifica automaticamente l’organizzazione come socialmente responsabile.
L’oggetto della rendicontazione sociale non può che essere il rendiconto fedele di azioni e risultati nei confronti degli stakeholder. Se questi abbiano avuto un impatto positivo o meno per la società, dipenderà ovviamente dalle scelte e dalle strategie perseguite a monte dall’azienda.

Lo stato della comunicazione della CSR on-line

La ricerca CSR on line awards 2012 , giunta alla sua quinta edizione, ha valutato la comunicazione della sostenibilità on-line di 252 azien...